Il Geographic Profiling e il serialista “Erostrato”

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Il Geographic Profiling e il serialista “Erostrato”

ISF Istituto di Scienze Forensi
Pubblicato da ISF Magazine in Criminologia · Venerdì 14 Giu 2024
Tags: casoerostratonemesioaquinianalisigeographicprofiling
Autore: dr. Domingo MAGLIOCCA
Istituto di Scienze Forensi Centro di Ricerca

1. Il caso “Erostrato”
Tra il 2015 e il 2018, a Cesiomaggiore, in provincia di Belluno, e nell’area circostante, si verificano una serie di atti di vandalismo ed incendi dolosi. La gran parte di queste offese seriali è accompagnata da scritti, con forma e caratteri particolari, firmati da “Erostrato”.
Il caso provoca clamore nella zona del bellunese ed anche paura in quanto “Erostrato” posiziona all’interno del cortile di una scuola materna, verso la fine del mese di gennaio 2018, una busta di caramelle gelatinose contenenti spilli, molto pericolose qualora i bambini le avessero masticate. Questo episodio sembrerebbe l’ultimo della serie criminosa.
I presunti responsabili, che si nasconderebbero dietro l’appellativo di “Erostrato”, nel marzo del 2022 sono stati condannati in primo grado a cinque anni e sei mesi di reclusione.
In questo articolo non ci interesseremo dei fatti giuridici e della realtà processuale del caso. Non spetta a noi. Ci interessa, invece, la criminologia ambientale, quella dei luoghi, le caratteristiche geografiche dei siti (del crimine) ed il tempo di commissione dei reati.

2. Cosa è il Geographic Profiling
Il Geographic Profiling è il metodo investigativo qualitativo e quantitativo, basato sugli studi della criminologia ambientale, il quale contribuisce, tramite l’analisi delle informazioni temporali e geografiche degli eventi offensivi, a delimitare l’area in cui canalizzare le ricerche dell’offender seriale sconosciuto, perché in essa potrebbe avere la sua home base (Rossmo, 2000; 2005; 2016). Viene generalmente impiegato nei casi di omicidio seriale, stupro, incendio doloso, rapina, furti seriali e frodi con carte di credito, sebbene possa essere utilizzato anche per singoli reati (furto d’auto, furto con scasso, eventi dinamitardi) che coinvolgono scene multiple o altre caratteristiche geografiche significative. Un margine di applicabilità del geographic profiling è stato rilevato, con rigide e specifiche condizioni metodologiche, in alcuni casi di truffe seriali on-line con carte di credito associate alle finte vendite di prodotti commerciali (Magliocca, 2020; 2023a).
Il Geographic Profiling è un mirato approccio geografico alla criminalità costruito su una procedura specialistica location-based, che implica lo studio dei luoghi dei reati. Infatti, il geo-profiling sfrutta le informazioni temporali, spaziali e ambientali degli eventi offensivi, e gli indizi geografici lasciati da un serialista sulla scena geografica del crimine, “ambiente” delineato come un “sistema strutturato di posizioni” all’interno dello scenario geografico dei crimini perpetrati dal reo (Magliocca, 2020; 2023; 2024). Il profilo geografico non si concentra tanto sulle caratteristiche psicologiche dell’autore del reato, quanto piuttosto sul suo comportamento geografico, sui suoi movimenti, sulle sue aree di azione e, soprattutto, sulla potenziale ubicazione della sua residenza o del punto di ancoraggio.

3. La cronologia dei crimini
Secondo quanto riportato nel manuale Criminal Profiling (a cura di Bonifazi A., 2024), gli eventi offensivi collegati alla vicenda del serialista “Erostrato” cominciano nell’anno 2015 e proseguono fino all’inizio del 2018:
  1. 05/04/2015: Incendio di furgoni di un panificio
  2. 07/2017: Imbrattamento di una chiesetta
  3. 14-16/07/2017: Imbrattamento di magazzini comunali
  4. 01/08/2017: Incendio di una legnaia
  5. 03/08/2017: Imbrattamento del muro perimetrale del cimitero
  6. 12/08/2017: Imbrattamento di una chiesa
  7. 30/08/2017: Busta indirizzata al sindaco
  8. 30/08/2017: Busta indirizzata alla polizia municipale
  9. 31/08/2017: Busta indirizzata al giornale
  10. 27/11/2017: Incendio di una baracca con attrezzi
  11. 28/11/2017: Incendio di una baracca con attrezzi
  12. 15/12/2017: Busta con polvere bianca alla scuola primaria
  13. 27/12/2017: Lettera al Corriere delle Alpi con formule per la polvere bianca
  14. 23/01/2018: Caramelle con spilli e biglietti alla scuola primaria
Tra gli obiettivi colpiti compare la chiesa di Calliol, imbrattata con vernice rossa. Sempre di vernice rossa sono stati imbrattati i muri dell’ecocentro comunale di Cesio. Si susseguono una serie di incendi a legnaie e depositi nonché diverse missive al sindaco di Cesiomaggiore, alla polizia municipale, al giornale Corriere delle Alpi. Nel gennaio 2018, avvenne l’ultimo episodio attribuibile ad “Erostrato”: un pacchetto di caramelle alla gelatina con gli spilli infilzati rinvenuto nella scuola materna di Cergnai, frazione di Santa Giustina.
Non avendo accesso ai dati delle indagini, si ritiene che gli eventi criminosi siano tutti collegati tra loro. La completa analisi di linkage tra i crimini consente di poter meglio comprendere la dimensione spaziale dell’autore di reato.

4. Analisi investigativa e geografica di “Erostrato”
Le informazioni inerenti alle posizioni degli eventi sono state rilevate da fonti aperte. Si è cercato, comunque, di rendere il dato qualitativamente più obbiettivo possibile tramite la comparazione con diverse fonti documentali.
L’analisi non riguarderà gli aspetti psicologici e/o psicopatologici di “Erostrato”, ma piuttosto esamina la sua modellazione spaziale, i suoi “indizi geografici” lasciati nell’area dei crimini.
In Italia, negli ambienti di ricerca e di analisi investigativa nel settore del geographic profiling su specifici reati, l’autore di questo articolo utilizza una proposta computazionale per generare, dopo l’esame investigativo della scena geografica del crimine, un’area di probabilità derivata dall’algoritmo Criminal Geographic Targeting (CGT) del dr. Rossmo (2000), implementato nel sistema di geographic profiling professionale Rigel di Ecri, che descrive la relazione matematica tra gli spostamenti del reo e la probabilità di commettere un reato nonché determina la possibile area del punto di ancoraggio dell’autore di reato attraverso la produzione del profilo geografico criminale. Il sistema Rigel garantisce che il processo di analisi abbia una maggiore obbiettività e una consistenza operativa.
Pertanto, la serie criminosa è stata analizzata con l’avanzato sistema professionale di profiling geografico Rigel.
La catena criminosa si compone di 14 eventi. Il lavoro, quindi, si basa sui crimini indicati nella tabella precedentemente, che, in ragione dell’affidabilità della fonte, fornisce una informazione chiara degli eventi.
Il profilo geografico del serialista “Erostrato” è stato costruito sullo scenario tecnico-geografico afferente alle scene del crimine collegate soltanto ad alcuni eventi offensivi per ragioni metodologiche.
Sebbene i riferimenti spaziali di alcuni siti dei crimini siano stati eliminati dall’analisi spaziale tecnica della serie criminosa, i dati geografici e spaziali dei siti esclusi non sono estromessi dalla complessiva e finale analisi investigativa in quanto essi costituiscono gli indizi geografici del reo e servono per ricostruire il completo pattern geo-spaziale del serialista.
L’elaborazione del profilo dovrà sempre tenere in considerazione i dati del crimine, le caratteristiche ambientali della serie e la realizzazione dello “scenario” tecnico, concetto differente dalla “scena geografica del crimine” ma strettamente collegato ad essa.
Secondo Rossmo, lo “scenario” è la ricostruzione tecnica del sottoinsieme delle localizzazioni dei siti criminosi che presumibilmente fornirà l’output di geoprofiling più idoneo e valido investigativamente. Il profilo geografico dell’autore del reato originato da un primo scenario potrà essere comparato con quelli alternativi per poter definire opportune decisioni investigative utili alla conduzione dell’indagine. I geographic profiling advisor professionisti impiegano gran parte della loro formazione nello studio di come sviluppare uno “scenario” efficace (Rossmo, Laverty, Moore, 2005).
Con il primo scenario tecnico-spaziale realizzato, che si basa su tutti gli eventi criminosi del serialista, anche quello del 23.01.2018, il punteggio medio CGT atteso (criminal geographic targeting) è pari al 6,3%. Ciò significa che il punto di ancoraggio del serialista dovrebbe trovarsi, in media, all’interno del 6,3% dell’area di caccia totale. Poiché l’area di ricerca copre 87,17 Kmq, è probabile che il punto di ancoraggio dell’autore del reato si trovi nei primi 5,45 Kmq (6.3% di 87,17 Kmq).
Ma qualora fosse stata applicata la metodologia del geographic profiling utilizzando le informazioni concernenti i crimini della serie fino all’evento del 12.08.2017, sarebbe stato possibile localizzare il serialista? Il geographic profiling avrebbe consentito di poter focalizzare, con tempi più rapidi, l’attenzione su una determinata area di interesse e sul sospettato?
A tal proposito, per dare una risposta oggettiva a questo quesito, è stato realizzato il profilo geografico di “Erostrato” impiegando le informazioni geo-spaziali degli eventi offensivi che si sono verificati dal mese di aprile del 2015 al 12 agosto del 2017, cinque mesi prima che la serie criminosa si interrompesse.

Nell’articolo del quotidiano Corriere delle Alpi, apparso nella edizione digitale del 19 novembre 2018, si legge che un avviso di garanzia “Ieri pomeriggio” è stato comunicato dai Carabinieri della Compagnia di Feltre a due indagati, a Cesiomaggiore, a casa “di via Roma” in cui abitano (fonte: clicca qui).

Tuttavia, “estromettendo” dall’analisi investigativa spaziale per considerazioni esecutive il sito n. 1, quello dell’anno 2015, il quale tra l’altro è stato solo successivamente rivendicato da “Erostrato”, si rileva che, mediante la creazione di due nuovi scenari tecnici, rispettivamente uno senza l’evento del 2015 e l’altro (output in immagine) comprensivo delle offese dal n. 2 al n. 6 della lista eventi, l’area di picco tende a modificarsi di poco.



Immagine: esempio Mappa di Rigel (ricerca personale), output del profilo geografico di “Erostrato”

Attraverso il confronto delle informazioni riportate dal menzionato organo di stampa ed i risultati del geo-profilo, si constata che il punto di ancoraggio di “Erostrato” si collocava, seppur con percentuali differenti, nell’area di picco segnalata dal profilo geografico, in tutti gli scenari investigativi costruiti.
I risultati del profiling geografico derivano dall’attività investigativa svolta e, successivamente alla realizzazione del profilo, essi si intrecceranno con le indagini in corso per favorire idonee strategie di analisi. Infatti, il profilo geografico individua dove potrebbe essere un sospettato, in modo che altre tecniche di polizia possano essere utilizzate meglio, come ad esempio la conduzione di una riservata attività informativa “porta a porta” nei territori indicati dal profilo finalizzata all’individuazione dell’autore di reato o l’installazione intelligente di telecamere nelle arterie stradali principali che attraversano la zona di picco del profilo geografico in modo da monitorare i transiti di persone e veicoli che vi entrano ed escono in relazione agli orari dei crimini.
Il “successo” dell’analisi realizzata dall’analista e generata da Rigel viene misurato con la percentuale di hit score, la misurazione di quanto ogni soggetto sospettato è vicino ovvero ricade nell’area del profilo geografico. Questo parametro, riferito all’effettiva localizzazione del punto di ancoraggio di “Erostrato”, ha un valore di 4.96% per il primo scenario.
Relativamente agli altri due scenari investigativi “senza l’evento del 2015”, il valore di hit score è pari a 4.82% ed a 4.38% (0.37 kmq; 4.38% di 8.52 kmq). Più basso è il punteggio di hit score, maggiore è il livello di accuratezza del profilo geografico. Secondo i maggiori esperti profilers geografici un valore di hit score inferiore al 15% è soddisfacente (in Konable, 2003, in Law Enforcement Technology).

5. Conclusioni
L’intento di questa analisi dimostrativa, basata su fonti aperte, è stato sì quello di spiegare cosa è il geographic profiling ma soprattutto di dimostrare la potenzialità del geographic profiling e del sistema Rigel in un caso concreto, in particolare l’applicazione di questa metodologia ai primi sei eventi collegati ad “Erostrato”, rispetto ai 14 dell’intera serie criminosa.
In questo caso, il geo-profiling avrebbe con un grado alto di probabilità contribuito, mediante la sua scientifica analisi criminologica impiegata già con cinque eventi della serie, ad accelerare i tempi dell’investigazione per focalizzare l’attenzione investigativa su una zona ristretta in cui localizzare “Erostrato” ancora prima che si arrivasse all’evento criminoso del 23 gennaio 2018 ed agli accertamenti in biblioteca, ed a dare un ordine di priorità ai possibili sospettati collocati nelle aree circoscritte dal profilo geografico.
La “criminologia dei luoghi” ha dimostrato che gli individui hanno maggiore probabilità di selezionare gli obiettivi vicino ai luoghi dei precedenti crimini, ai siti delle abitazioni in cui risiedono e/o recentemente hanno risieduto, comprese quelle dei familiari, ai luoghi dei crimini più attuali, alle zone ove hanno più a lungo vissuto o che sono state frequentate. Gli autori di reato sono più propensi a commettere reati laddove i luoghi delle loro attività restituiscono parametri di selezione e di conoscenza “affidabili”, in termini di consistenza ambientale (simili circostanze di reato e caratteristiche ambientali nella selezione dei siti criminosi oltre il livello di casualità; luoghi che somigliano per caratteristiche fisiche, sociali ed economiche alle aree, ai quartieri di origine dell’autore di reato), frequenza, durata dei periodi trascorsi in quell’area, esecuzione di crimini simili e familiarità degli spazi.
In linea di massima, gli studi sulla mobilità criminale forniscono un quadro della criminalità come un’attività strutturata spazialmente, organizzata in prossimità di specifici punti di ancoraggio del reo (luogo di residenza, luogo di domicilio, di lavoro, luoghi sociali). Abbastanza criminali tendenzialmente non percorrono dal punto di ancoraggio grandi distanze per commettere un delitto. Essi avvertono l’impreparazione e l’inesperienza dei luoghi, non effettuano considerevoli, rischiosi spostamenti in zone assai remote e soprattutto non familiari, nelle quali non percepiscono un senso di sicurezza personale ed una reazione sociale prevedibile (Magliocca, 2022b).
Senza creare generalizzazioni e giustificare una causalità diretta, sembra che la selezione degli obiettivi operata da un autore di reato collassi lentamente in cambio della certezza di un’area sicura e familiare in cui agire ed a causa dell’incomodo di doversi muovere all’interno di un ambiente poco conosciuto che richiede tempo e impegni maggiori di spostamento e di adattabilità (Magliocca, 2020;2023).
Come è stato rilevato dalla valida ricerca scientifica criminologica internazionale, il Geographic Profiling restituisce risultati non aleatori e analisi molto più oggettive, auspicabili anche nel nostro Paese, rispetto alle altre forme di profiling criminale.

Autore: Domingo Magliocca
Docente e ricercatore presso ISF Istituto di Scienze Forensi, Geographic Profiling Advisor, laureato in Criminologia applicata per l’Investigazione e la Sicurezza all’Università di Bologna, con un training avanzato in Geographic Profiling Analysis. Fornisce, anche con un network internazionale di analisti certificati, supporto strategico-operativo in Geographic Profiling Analysis nelle investigazioni su specifici crimini seriali.

Riproduzione riservata



Bibliografia
Bonifazi A. (2024), Il criminal profiling, Gedi Editore
Brantingham P.L., Brantingham P.J. (1981), Environmental Criminology, Sage
Brantingham P.L., Brantingham, P.J. (1995), Criminality of Place: Crime Generators and Crime Attractors, European Journal on Criminal Policy and Research
Konable R. (2003), A profile of a geographic profiler, in Law Enforcement Technology
Magliocca D. (2008), Investigazioni: questioni di criminalistica e criminologia in rivista Polizia & Democrazia, n. 123
Magliocca D. (2020), Tracce geografiche criminali. Teoria e tecnica del Profilo Geografico, Primiceri Editore
Magliocca D. (2022), La scena geografica del crimine. Oltre il confine della criminalistica, su rivista Criminologia Italia
Magliocca D. (2022b), La “logistica” criminologica e spaziale del luogo di abbandono della vittima in caso di omicidio, su rivista Criminologia Italia, su Forensic Science Academy
Magliocca D. (2023a), Analisi della scena geografica del crimine. Indizi nel paesaggio, Diritto Più Editore
Magliocca D. (2023b), Modellazione criminale, luoghi e scena geografica del crimine, su ISF Magazine
Magliocca D. (2023c), L’utilizzo dei principi criminologici e del geographic profiling per investigare i crimini sessuali seriali, in Rivista di Criminologia, Investigazione, Psicopatologia e Scienze Forensi Internazionali, vol. 55, n. 4
Magliocca D. (2024), Il criminal profiling in Italia e all’estero, in Il Criminal Profiling, Gedi Editore
Rossmo K. (1997), Geographic Profiling, in Jackson J.L., Bekerian D.A., Offender Profiling: Theory, Research and Practice
Rossmo K. (2000), Geographic Profiling, Crc Press
Rossmo K., Laverty I., Moore B., (2005), Geographic Profiling for Serial Crime Investigation, in Geographic Information Systems and Crime Analysis
Rossmo K., Rombouts S. (2008), Geographic profiling, in Environmental criminology and crime analysis, Routledge
Rossmo, K. (2009), Geographic profiling in serial rape investigations, in R. R. Hazelwood, A. W. Burgess, Practical aspects of rape investigation: A multidisciplinary approach, CRC Press
Rossmo K. (2016), Geographic Profiling in cold cases investigations, in Walton R.H., Cold Case Homicides
Sosso G. (2020), Erostrato: caramelle (con gli spilli) da uno sconosciuto, AmazonPub

Sitografia
Sossio G., Corriere delle Alpi (clicca qui)
Bonetti O., Il Gazzettino (clicca qui)
Sossio G. (1), Corriere delle Alpi (clicca qui)


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