L’impatto del caldo sul cervello e sulla salute mentale
Pubblicato da ISF Magazine in Psicologia e Neuroscienze · Martedì 30 Lug 2024
Tags: caldo, salute, cervello, psicopatologie
Tags: caldo, salute, cervello, psicopatologie
Autore: dr.ssa Martina PENAZZO
Istituto di Scienze Forensi Centro di Ricerca
La temperatura ottimale del
cervello è in media più alta (37°C) rispetto ad altre parti del corpo umano. Essa
raggiunge infatti i 38,5°C, con le parti più interne che sfiorano i 40°C. Il
cervello è una macchina estremamente complessa e anche piccoli cambiamenti di
temperatura possono influenzare il delicato equilibrio chimico tra le strutture
coinvolte.
Gli esperimenti condotti all'Università
di Yale hanno dimostrato che la funzione dei neuroni stimolati con la tecnica
della Deep Brain Stimulation viene ridotta. Questa tecnica provoca un aumento
della temperatura applicando energia alla materia grigia attraverso degli
elettrodi e gli effetti si fanno sentire anche quando la temperatura aumenta di
un solo grado. Il cambiamento andrebbe
infatti a influenzare le pompe molecolari sulle membrane dei neuroni,
compromettendo il funzionamento dei neurotrasmettitori. Il calore aumenta altresì
l'afflusso di sangue al cervello, dilatando i vasi sanguigni e causando mal di
testa, emicranie e, nei casi più gravi, una risposta infiammatoria. In breve: un
cervello surriscaldato è un cervello stressato.
Le conseguenze di questo stress
cerebrale si manifestano a livello cognitivo ed emotivo, influenzando il nostro
umore e portando a irritabilità, ansia, aggressività e mancanza di motivazione.
Inoltre, anche i meccanismi cerebrali che ci aiutano a rilassarci smettono di
funzionare in modo efficiente, dovendo compensare lo squilibrio termico. A
lungo termine, questi effetti aggravano gli stati mentali patologici.
Salute mentale e caldo
Mentre l'impatto delle ondate di
calore sulla salute fisica è ben noto, tanto è che gli esperti forniscono
regolarmente consigli per affrontare il caldo e ridurre i rischi per la salute,
spesso si sottovaluta l'effetto del caldo estremo sulla salute mentale.
Numerosi studi hanno dimostrato che il caldo può influire negativamente sul benessere
psichico, come confermato da una recente meta-analisi pubblicata su Environment
International. Questo studio, basato su oltre cinquanta articoli scientifici,
ha evidenziato un'associazione tra l'esposizione a temperature elevate e gli
effetti negativi sulla salute mentale.
I ricercatori hanno scoperto che un
aumento di 1°C rispetto alla media mensile ha causato un aumento del 2,2% dei
decessi legati alla salute mentale e un aumento dell'1% delle malattie legate
alla sfera psichica. Un recente articolo pubblicato su The Conversation, in
collaborazione con il World Economic Forum, esamina gli effetti negativi delle
ondate di calore sulla salute mentale. È emerso che i sintomi depressivi sono
aumentati nei pazienti affetti da depressione e i sintomi di ansia sono
aumentati nei pazienti con disturbo d'ansia generalizzato. Anche i suicidi e i
tentativi di suicidio aumentano in
relazione alle alte temperature. Uno studio pubblicato nel 2021 sullo European
Journal of Psychiatry ha rilevato che
l'elevata umidità e il caldo sono associati a un aumento degli episodi
maniacali nelle persone affette da disturbo bipolare.
Altri problemi possono derivare
dalla possibilità che il calore interferisca con gli effetti di importanti
farmaci utilizzati per il trattamento dei disturbi psichiatrici, riducendone
l'efficacia e alterando i meccanismi di regolazione dell'organismo. Ad esempio,
il litio, uno stabilizzatore dell'umore molto utilizzato, può essere facilmente
alterato dal calore.
Il professor Lawrence Wainwright,
docente all'Università di Oxford, ha osservato che le ondate di calore possono
peggiorare le condizioni delle persone con malattie psichiatriche sottostanti.
Può anche influire sulla salute mentale e sulle capacità cognitive delle
persone non affette da disturbi mentali, poiché lo stress da caldo influisce
negativamente sulle aree del cervello coinvolte nella risoluzione di compiti
complessi.
La difficoltà a pensare con
chiarezza può portare a reazioni violente, perdita di controllo e attacchi di
aggressività e ciò è dovuto a una complessa interazione tra fattori
psicologici, sociali e biologici, tra cui l'alterazione dei livelli di
serotonina. Inoltre, durante le ondate di calore le persone tendono a dormire
meno e a sentirsi peggio.
Diversi studi, infine, hanno
collegato il caldo estremo all'aumento dei crimini violenti e si stima che
entro il 2090 il cambiamento climatico potrebbe essere responsabile di un
aumento fino al 5% di tutte le categorie di crimini a livello mondiale.
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